giovedì 5 gennaio 2017

E intanto Roma brucia: attaccare il Ministro del Lavoro per far dimenticare la Raggi





Virginia Raggi ha conquistato Campidoglio, prima donna Sindaco di Roma e primo membro dei 5Stelle grillini a salire così in alto nelle istituzioni. La situazione però non è ideale: debiti accumulati e disservizi pongono la Sindaca subito di fronte alla sfida cui la stessa risponde, diciamolo, in modo inadeguato: senza programmi chiari, con una giunta non coesa e utilizzando personaggi legati al centro destra di Alemanno e di Cerroni. La Raggi viene professionalmente dallo Studio Legale di Cesare Previti e la coincidenza fa riflettere. Ora a sei mesi di distanza la Raggi ha fatto poco o nulla e Roma versa in uno stato di grave difficoltà.
La Raggi ha rifiutato le Olimpiadi e di tenere il Concertone di Capodanno, scelte morigerate, si dirà, che però non sono bastate a guadagnarle l'approvazione del bilancio bocciato dai revisori del Campidoglio.
Nel frattempo sono stati indagati alcuni componenti della sua giunta mentre altri si sono dimessi.
Per farci dimenticare tutto questo i 5Stelle buttano fango nel ventilatore e si scagliano contro il ministro Poletti - di cui si arriva a chiedere le dimissioni -  per via di una frase forse infelice ma che rasenta l'ovvio: nessuno ha l'esclusiva dei cretini, non certo i ragazzi che restano in Patria invece di emigrare. 





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